Mentre il mondo continua ad affrontare gli effetti di vasta portata del cambiamento climatico, l’impatto sulla produzione e sul consumo di cibo sta diventando sempre più evidente. Tra i cambiamenti più significativi c’è l’effetto sulla produzione e sul consumo di carne, che ha implicazioni di vasta portata sia per l’ambiente che per la salute umana. Questo articolo esplora la relazione tra Cambiamenti climatici e carne produzione, l’impatto del consumo di carne sulle emissioni di gas serra e la necessità di alternative sostenibili.
La relazione tra cambiamento climatico e produzione di carne
L’industria della carne contribuisce in modo significativo alle emissioni di gas serra, con l’allevamento di bestiame che rappresenta circa il 14,5% delle emissioni globali di gas serra (FAO, 2013). La produzione di carne è ad alta intensità di risorse e richiede grandi quantità di acqua, mangimi e terra. Di conseguenza, la produzione di carne è altamente suscettibile ai cambiamenti climatici, che aggravano le sfide esistenti e ne creano di nuove.
Uno degli impatti più significativi del cambiamento climatico sulla produzione di carne è l’aumento della scarsità d’acqua. L’allevamento del bestiame richiede grandi quantità di acqua per bere, pulire e irrigare le colture foraggere. Poiché le risorse idriche diventano sempre più scarse a causa della siccità e di altri eventi legati al clima, gli agricoltori sono costretti a ridurre le loro mandrie o a fare affidamento su metodi di irrigazione più costosi. Ciò può comportare un aumento dei costi per gli agricoltori e una ridotta disponibilità di carne in alcune regioni.
Un altro impatto del cambiamento climatico sulla produzione di carne è l’aumento della vulnerabilità alle epidemie. Le temperature più calde e il cambiamento dei regimi delle precipitazioni creano le condizioni ideali per parassiti e parassiti portatori di malattie, come zecche e mosche. Ciò può portare ad un aumento dell’incidenza di malattie come la febbre trasmessa dalle zecche e l’afta epizootica, che possono decimare le mandrie e comportare perdite economiche significative per gli agricoltori.
L’impatto del consumo di carne sulle emissioni di gas serra
Anche il consumo di carne contribuisce in modo significativo alle emissioni di gas serra. La produzione di carne genera grandi quantità di metano, un potente gas serra che è 28 volte più efficace nell’intrappolare il calore nell’atmosfera rispetto all’anidride carbonica (IPCC, 2019). Il metano è prodotto dal bestiame durante la digestione e la gestione del letame. Poiché la domanda globale di carne continua a crescere, aumenta anche la quantità di metano generata dall’allevamento del bestiame.
Oltre alle emissioni di metano, il consumo di carne contribuisce anche alla deforestazione e al cambiamento dell’uso del suolo, che sono i principali fattori di emissioni di gas serra. La deforestazione rilascia nell’atmosfera grandi quantità di carbonio immagazzinato negli alberi, mentre il cambiamento nell’uso del suolo rilascia carbonio immagazzinato nel suolo. Man mano che sempre più terreno viene disboscato per l’allevamento di bestiame o la produzione di colture foraggere, viene rilasciata nell’atmosfera una maggiore quantità di carbonio, esacerbando ulteriormente le emissioni di gas serra.
La necessità di alternative sostenibili
Dato l’impatto significativo dei cambiamenti climatici sulla produzione e sul consumo di carne, c’è un urgente bisogno di alternative sostenibili. Una di queste alternative sono i sostituti della carne a base vegetale, che offrono un’alternativa più sostenibile ai tradizionali prodotti a base di carne. Le carni a base vegetale sono costituite da proteine vegetali come le proteine della soia o dei piselli, che richiedono molta meno acqua, terra e risorse rispetto ai tradizionali prodotti a base di carne (Good Food Institute, 2019). Inoltre generano emissioni di gas serra significativamente inferiori rispetto ai tradizionali prodotti a base di carne (Good Food Institute, 2019).
Un’altra alternativa sostenibile sono le proteine degli insetti. Gli insetti richiedono molta meno acqua, terra e risorse rispetto agli animali da allevamento tradizionali e generano significativamente meno emissioni di gas serra (FAO, 2013). Hanno anche un contenuto proteico più elevato rispetto agli animali da allevamento tradizionali, il che li rende una fonte di proteine più efficiente (FAO, 2013). Anche se le proteine degli insetti potrebbero non essere ampiamente accettate nelle culture occidentali a causa delle barriere culturali, hanno guadagnato popolarità in alcune parti del mondo come alternativa sostenibile agli animali da allevamento tradizionali (FAO, 2013).
Conclusione
In conclusione, il cambiamento climatico ha un impatto significativo sulla produzione e sul consumo di carne. La natura ad alta intensità di risorse dell’allevamento del bestiame lo rende altamente suscettibile agli impatti dei cambiamenti climatici come la scarsità d’acqua e le epidemie. Il consumo di carne contribuisce inoltre in modo significativo alle emissioni di gas serra attraverso le emissioni di metano derivanti dall’allevamento del bestiame e dalla deforestazione associata al cambiamento dell’uso del suolo. Per mitigare questi impatti e promuovere la sostenibilità nella produzione e nel consumo alimentare, c’è un urgente bisogno di alternative sostenibili come carni di origine vegetale e proteine di insetti. Poiché la domanda globale di cibo continua a crescere di fronte alle sfide del cambiamento climatico, è essenziale abbracciare alternative sostenibili che promuovano la sostenibilità ambientale soddisfacendo al tempo stesso le nostre esigenze nutrizionali. Per favore visita qui Cambiamenti climatici e carne per maggiori informazioni.